Culla di inciviltà

Carlo Antonio Borghi

MANIFESTO (teorico)
per un’azione d’arte ecologista differenziata e differenziante
e per differenziarsi dagli indistinti, dagli indifferenti e dagli indifferenziati

Prologo
L’opera Culla d’Inciviltà, appare in Giugno 2019.
Ora, il neonato di gesso p-art-orito dalla fantasia materna di Paola Falconi, entra nel suo ottavo mese di vita. Essendo fatto di gesso, non produce rifiuti in forma di pannolini, biberon e succhiotti. È muto.
Non si sa se sia maschio o femmina. Possono saperlo solo Paola mamma Falconi e Mario babbo Mariani. Se fosse maschio, lo chiamerei Iocanan. Se fosse femmina, la chiamerei Salomè. Oscar Wild annuisce.
Il neonato, si è ritrovato spiaggiato e deposto tra plastiche e legni, portati dal mare in burrasca. Un piccolo tsunami. Una forma di land e tsunami – art.
Lui o lei, non potrà mai mettersi in piedi o andarsene in giro a quattro zampe, a meno che non succeda un miracolo.
Talvolta, l’arte può fare miracoli in forma di incantesimi o allucinazioni atte ad allargare la percezione.
Immaginazione preventiva: la Culla, dove la metti sta. Occorre un passeggino di altrettanta Inciviltà, un passeggino che dove lo porti va.
Un celebre miracolo, aveva trasformato tanta acqua in altrettanto vino da condividere. Occorrerebbe un altro bel miracolo alchemico che possa trasformare tanta plastica in altrettanta carta o in plastica organica.
Intanto, i ghiacciai si sciolgono, le foreste bruciano, le montagne franano, le epidemie sfoltiscono le popolazioni e le locuste desertificano le coltivazioni.
Gli Andrioidi di Philip Dick sognavano pecore elettriche. Gli Artistoidi, sognano meduse sintetiche?!
Intanto il Vaso di Pandora mostra crepe inquietanti. Covid-19.
Passa un Pinocchio. Pinocchio è metafora dell’arte. Un qualsiasi legno diventa marionetta vivente e, da grande, potrebbe fare l’artista.
Anche Castia Art group ha compiuto otto mesi, giorno più giorno meno, così come il bimbo di gesso di Paola Falconi.
Svolgimento
Sincronizziamo gli orologi, da polso, da muro e da smartphone. Il tempo passa. Nulla lo trasforma o lo distrugge. Time after time by Cindy Looper and Miles Davis.
Tempo neurale + tempo soggettivo = l’intenzione dell’azione.
Tutto il tempo che impiega a dissolversi un mozzicone di sigaretta, abbandonato sulla spiaggia.
Tutto il tempo che impiegherà a dissolversi una bottiglia di plastica, lanciata in mare con o senza un messaggio dentro.
Quanto tempo impiega a biodegradarsi un profilattico, lasciato sulla spiaggia o buttato in mare?!
Quanto tempo impiegherà a dissolversi l’assorbente di una Venere, finito sul fondo del mare?!
Durex e Tampax.
Passa un corpo dipinto ad olio, abbronzante. Body painting.
Passa un corpo spalmato di crema solare. Un tuffo in mare e passa tutto. Body change.
Il tempo che impiega una lattina a biodegradarsi: mille anni, giorno più giorno meno. Noi non ci saremo (Nomadi).
I materiali di diversa natura usati e trattati da Paola Falconi, sarebbero reperti archeo e arteologici buoni per una mostra a cielo aperto, allestita su un tratto di spiaggia.
Riemerge la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto (1967). Erano tempi di militanza artistica, anche di gruppo. Sono passati 53 anni.
Ora, per rinforzare il mito contemporaneo, ci sarebbe necessità di un Apollo o di un Adone dei Rifiuti e delle Immondizie.
Nei mitici anni Cinquanta, chi non poteva permettersi un vero pallone da calcio, se la cavava facendone uno di stracci legati a spago.
Arte Povera. Povera Arte. Povera ma bella. Terra Povera Terra. Mare Povero Mare. Il cielo sta a guardare, per vedere dove vogliamo arrivare a farci del male.
Terra Terra. Mare Mare. Arte Arte. Arte differenziabile e riciclabile in nuove combinazioni.
Le forme collettive d’azione e d’arte, non fanno più parte dei nostri modi e dei nostri tempi algoritmici.
La pietra e la patata, quella di mare, sembrano inerti.
C’è una forma di vitalità, sia nella materia vivente che in quella inerte.
Impronte: il peso di tutte le formiche sparse nel mondo è superiore al peso complessivo di tutti gli esseri umani sparsi nello stesso mondo.
Quanto tempo impiega a biodegradarsi, il corpo di un nomade migrante inabissato in questo mare nostrum che tutti ci comprende?! I bocconi e le cernie fanno il loro lavoro.
Anche singole parole o intere frasi posso essere differenziate nel secco o nell’organico.
Anche gli artisti producono rifiuti da differenziare. Il passepartout andrebbe nella carta. I tubetti ad olio o acrilico andrebbero nell’indifferenziato. Anche i pennelli e le spatole andrebbero nell’indifferenziato. Una tela mal riuscita in quale discarica andrebbe a finire?! Una scultura mal nata?! Penne esaurite, matite masticate e gomme sbocconcellate finisco nell’indistinto.
Solo le secrezioni e gli umori corporali rilasciati in mare si dissolvono all’istante, solubili in acqua dolce o salata.
Che rifiuti ha prodotto e produce Paola Falconi, come persona e come artista?!
Che rifiuti produce un body-artista, messo a nudo come la Sposa Nel Grande Vetro di Marcel Duchamp?! Il suo stesso sudore, il suo stesso sangue, la sua stessa saliva, le sue stesse lacrime, il suo stesso sperma.
“L’ozio è il padre dei vizi ma la fatica è la madre dei calli” – diceva Passepartout nel Giro del mondo in 80 giorni. Quello era un mondo che non produceva plastica, plexiglas, perspex, pirex e moplen.
Oggi, con tutta la plastica dispersa nei mari e negli oceani si potrebbe fare il giro del mondo per quattrocento volte.
Per andare avanti, a più mani e più teste, sarà necessario fare un Cadavre Exquis, alla maniera dei surrealisti passandosi un papier dall’uno all’altro artista senza che nessuno sappia cosa è stato scritto o disegnato prima di lui o di lei.
Fatto questo, puntiamo alla creazione di un presidio artistico che comprenda la Culla d’Inciviltà e che possa prevedere il contributo di visitatori liberi di portare, come offerta personale, un loro rifiuto speciale, magari in forma di ready-made o di objet trouvè.
Non contano solo tecniche e materiali ma contano anche i gesti di chi, da artista o visitatore, si impiega a distinguere e differenziare e a liberare la natura circostante dall’assedio della spazzatura.
Il luogo ideale per allestire un’istallazione polimaterica e sinestetica, sarebbe il suolo lunare, dove peraltro non mancano i rifiuti. L’ultimo Apollo era il numero 17.
Altra cornice ideale per contenere la Culla e tutto il resto, sarebbe la pancia di una balena, quella dove si erano ritrovati Jona, Pinocchio e qualche marionetta cubo-futurista, come quelle di Fortunato Depero e Oskar Schlemmer.
Trenta anni fa, mi ero tuffato nel mare di Malibù e ne ero riemerso portando come trofeo la valva di una grande conchiglia. Era magnifica e faceva pensare a una Venere ma, al suo interno, racchiudeva un triangolo di lana d’acciaio. Un mons veneris, restituito dagli abissi come premonizione di un futuro prossimo venturo e sventurato.
Resti e avanzi di cibo. “L’arte è come il cibo e bisogna sempre lasciare qualcosa sul piatto” – diceva Theodor Adorno.
Speriamo che il piatto, le posate, il bicchiere e la tovaglia non siano di plastica.
Jim Dine e Keith Haring avevano dipinto grandi cuori su ogni superficie disponibile. Icone di speranza.
Anche come artisti, restiamo stretti tra pessimismo della ragione e ottimismo della volontà.
Antonio Gramsci annotava: odio gli indifferenti. Noi, oltre gli indifferenti, odiamo gli indistinti e gli indifferenziati.

Epilogo
Less is more. Bisogna risolversi a trattenere l’essenziale, differenziando il superfluo. Less is more.
Il problema è che l’essenziale può risultare invisibile agli occhi e alla visione retinica.
More-than-this (Roxy Music).

P.s.
Le cose torneranno là da dove sono venute, poiché debbono espiare la colpa della loro esistenza, secondo l’ordine del Tempo. (Anasimandro – VI secolo A.C.)

Culla di Inciviltà. Paola Falconi

Culla di Inciviltà è il nome di un progetto artistico, sviluppato dalla scultrice Paola Falconi e curato da Katy Carta, sulle nefaste, inevitabili conseguenze che l’inquinamento ambientale avrà sulle generazioni future.

Il progetto è composto principalmente da un’installazione artistica, che richiama forme e contenuti della Land Art, accompagnata, ad amplificarne il messaggio, da una coreografia di danza contemporanea e da una selezione di fotografie e scritti.

L’artista ha presentato al pubblico questo suo inedito lavoro il 7 giugno 2019, presso la sede espositiva di The Net Value a Cagliari.

La scelta dell’artista di proporre una riflessione sul tema dell’inquinamento proprio alle porte della stagione turistica in Sardegna ha voluto essere un accorato richiamo verso comportamenti ecologicamente responsabili da parte di coloro che, come visitatori o residenti, nei prossimi mesi avranno il privilegio di godere degli stupendi paesaggi naturali sardi.

Cicci Borghi

Carlo Antonio Borghi. Delivery al tempo del Coronavirus e di Culla d’Inciviltà. 2020

Titolo: Un sacco di civiltà.
Descrizione: carta d’artista finemente sfilettata raccolta in apposito sacco per la differenziazione e riciclo della carta, con sassole d’epoca per la vendita al dettaglio. Omaggio all’Arte Povera e ai sacchi storici di Jannis Kounellis.
Misure: 45 x 128 di circonferenza.
Opera in vendita su CFC online

Telo Quadro. Paola Falconi

 

Telo quadro

Ho disegnato degli acquerelli allegri e colorati che parlassero di gioia per riflettere sulla bellezza della natura quando ci ammalia coi suoi profumi e coi suoi colori. E questi acquerelli sono diventati degli asciugamani che sono delle piccole opere inserite nel progetto di Castia Art “Culla di inciviltà” volto a far riflettere sull’importante ruolo che ciascuno di noi può avere per la salvaguardia dell’ambiente.
Mi piace l’idea che un pensiero vada al nostro bellissimo pianeta quando stendiamo l’asciugamano sulla sabbia al mare, o mentre facciamo sport, o una sauna, o un bagno rigenerante e profumato.
L’azienda tedesca che li produce garantisce l’utilizzo responsabile delle risorse naturali. Pesa poco, si asciuga rapidamente, ed è in morbidissimo tessuto. Per tenere i colori freschi e brillanti bisogna solo avere l’accortezza di lavarlo ad una temperatura che non superi i 40°.
I teli quadro sono realizzati con un metodo di sublimazione a secco che consente all’inchiostro di penetrare fino al centro della fibra, creando un’opera d’arte duratura e resistente all’acqua.

Paola Falconi

“É un quadro ma anche un asciugamano.
La sua galleria è la spiaggia.
È una grafica avvolgente la composizione su tessuto di Paola Falconi.
Poi se non c’è nulla da asciugare o non c’è modo di stendersi comodamente sopra si può anche appendere alla parete.
Una signora elegante l’ha anche indossato come gonna e come turbante.
Appeso è una bandiera,
segnala allegramente la nazione dell’arte.“.

Andrea Forges Davanzati

Civiltà Monouso. Cristian Castelnuovo

Sassi rarissimi. Andrea Forges

Sassi rarissimi
Uno viene da Samassi,
Due erano a Ossi,
un altro da Tissi,
niente da Sorso e nemmeno da Sassari,
Ho cercato sotto i massi,
Li trovi solo se ti abbassi.
Strisciando ad Abbasanta
uno l’ho trovato, ma era un osso. Un altro si è rotto, forse era di gesso.
Un altro ancora era un invece un tasso.
Cercare il sasso in un fosso è come cercare il nesso tra il posso e non posso.

Dopo un passo mi sento un asso e guardo tutti dall’alto in basso: ora ho in mano il mio grosso sasso.

Quando

01/06/2019 00:00

Luogo

Località Multiple